Il calabrone

Secondo alcuni autorevoli
testi di tecnica areonautica

il calabrone non può volare
a causa della forma e del peso
del proprio corpo in rapporto
alla superfice alare,


MA

il calabrone non lo sa...
perciò continua a volare

Igor Sikorsky

giovedì 24 aprile 2008

Infinito

Ci sono luoghi che mai visiterò,
lingue che mai parlerò,
cibi che mai assaggerò,
tramonti ed albe che mai guarderò,
ci sono ferite che mai mi procurerò,
gente ed artisti che non riconoscerò,
confini che mai varcherò.
Eppure il mio mondo non avrà limiti,
poichè la mia mente non ne ha.

mercoledì 16 aprile 2008

Curiosità

  • Una giovane coppia di Treviso si è vista costretta a fare l'amore in orari specifici, dopo le 23 e prima delle 7 del mattino. Motivo? durante i loro amplessi le grida e i gemiti di lei turbavano il sonno dei vicini. La decisione è del giudice di pace Ermanno Tristano.

  • Durante un meeting Bush ha effettuato il gesto americano con il pugno chiuso e il pollice eretto verso l'alto che significa OK, ma era a Manila, nelle Filippine, ed in estremo Oriente quel gesto corrisponde al ben più volgare medio che esce eretto dal pugno chiuso!!!

  • In Messico, una ditta produttrice di pupazzi sta facendo affari d'oro tra le persone ricche messicane. Infatti, sono diventati ormai introvabili i body-guard gonfiabili per scoraggiare i rapinatori, che vengono venduti a 200 dollari.

  • Entro cento anni potrebbero sparire i capelli rossi: colpa dei matrimoni misti e dell'aumento delle migrazioni. Lo sostiene Desmond Tobin, scienziato inglese della Bradford University, specializzato nella ricerca sulle cellule dei capelli.

  • Qualcuno guarda male la vostra gentil donzella? Se siete in Paraguay potete sfidare il malcapitato fellone a "singolar tenzone". La cosa strana, oltre l'anacronisticità di una tale pratica di regolamento conti, è che questa facoltà è concessa se si è donatori di sangue.

  • Alcuni scienziati hanno sottoposto un gruppo di api ad un singolare esperimento. Le hanno messe di fronte a due soluzioni: una ad altissima concentrazione di zucchero, l'altra ad elevata gradazione alcolica. Tutte le api si sono precipitate sull'alcool. La conseguenza è che le api ubriache una volta tornate nell'alveare vengono emarginate dalla comunità e tenute letteralmente separate dal resto dello sciame. Su queste api gli scienziati hanno già sperimentato con successo alcuni ritrovati contro l'alcolismo.

  • Londra - Siccome la loro via, Oxford Street, e' sempre molto affollata per gli acquisti, e sui marciapiedi si creano veri e propri ingorghi, i commercianti della prestigiosa via londinese hanno presentato un insolito progetto alle autorita' comunali: i marciapiedi a due corsie. Una per pedoni lenti, l'altra a scorrimento veloce; chi non rispettera' le regole sara' multato. Chi circolera' nella corsia veloce, non potra' scendere sotto le 3 miglia orarie, e dei vigili, coadiuvati da autovelox controlleranno il traffico. Lugno la celebre via circolano infatti ogni anno oltre 200 milioni di pedoni. Il comune ha dichiarato di tenere in seria considerazione il progetto.

  • Record di fertilità per una 17enne argentina. La ragazzina, nel suo pur breve arco di vita, ha messo al mondo ben sette bambini da tre padri diversi. La giovane, Pamela Villarruel, vive in una cittadina agricola a circa 500 km da Buenos Aires. Ad appena 14 anni la nascita del primo pargolo, figlio di un certo Miguel. Poi altri due amori entrambi sfociati in parti trigemellari. Il primo è avvenuto nel luglio 2006, il secondo lo scorso febbraio. Pamela vive con la mamma Magdalena (donna delle pulizie) e il padre José (invalido) a Leones. Il suo caso è raccontato con risalto in esclusiva mondiale dal 'Sunday Mirror'. Pamela - sottolinea il tabloid domenicale londinese - ha più figli di ogni altra madre adolescente al mondo e i medici la considerano una rarità scientifica.

mercoledì 9 aprile 2008

I precari dell'IT. Che fare?

(articolo tratto da Punto Informatico - http://punto-informatico.it/2244632/PI/Commenti/I-precari-dell-IT--Che-fare-/p.aspx)

"Roma - Ricevo da un po' di tempo e-mail di persone che mi chiedono "Cosa si può fare per cambiare la realtà del lavoro in Italia?" In una parola: come si esce dal precariato degli 800-1000 euro? Sappiamo tutti di cosa stiamo parlando, è una cosa che tocca tutti noi. Si è stimato che ormai ogni italiano ha un parente, un amico od un conoscente precario.

Sappiamo anche che per l'IT, data la forma di sub sub sub appalto accettata dagli utenti e legalizzata dallo Stato, questo modo di lavorare è ormai la regola. Fatto 100 il prezzo che paga il cliente, il lavoro è sub appaltato ad un'altra ditta per 50 che la sub appalta a 20 che prende una persona per 2 e gli fa fare il lavoro. La responsabilità del lavoro e della sicurezza ricade poi sull'ultima ditta, che in molti casi esiste ed è stata creata solo per quel particolare lavoro.

Non parliamo poi delle cooperative, in cui gli impiegati sono essi stessi "soci" ed accettano invece di un contratto collettivo di lavoro, un canovaccio detto "Regolamento della cooperativa", in cui tra le varie clausole vi è il licenziamento immediato in caso di mancanza di lavoro ed il pagamento solo per le ore realmente lavorate: il massimo del brutto capitalismo dove il rischio d'impresa è totalmente sulle spalle del dipendente

Dal governo, attuale o futuro che sia, è chiaro che ci si debba aspettare molto poco. Ancora oggi da entrambe le parti che si preparano a governare questo paese vi sono solo elogi a questa legge che nelle intenzioni è buona, permettendo una certa flessibilità per sopperire a carichi di lavoro imprevisti, o per Business che per sua natura sono soggetti a carichi di lavoro impossibili da prevedere o programmare, ma che nella realtà è mancante di fondamentali strumenti quali gli ammortizzatori sociali e seri controlli per evitare appunto quello che tutti sappiamo. Ricordo un caso per tutti: le 6.000 persone del call center, tutte con contratto a progetto, che in realtà, come accertato, svolgevano un lavoro dipendente a tutti gli effetti.

L'alternativa immediata ed indolore è emigrare. Una brutta parola per ammettere che nel nostro paese si è cosi in basso che si è iniziato a scavare. L'emigrazione è comunque una fuga, ma cosa possono fare coloro per i quali quest'opzione è inapplicabile o inaccettabile ?

Ci ho pensato su e mi sono detto: come nessuno pensa di studiare un algoritmo di sort, ma si limita a ricercarne uno già implementato, cosi basta aprire gli occhi e cercare come altre categorie di lavoratori hanno risolto il problema e la risposta è giunta da sola: consorziarsi.

Mi spiego meglio. Mettiamo da parte le professioni, (anche se il discorso è uguale, perché ora la tariffa minima è stata abolita) e prendiamo in esame un lavoro tecnico.

Diciamo che io voglio far riparare il mio scooter. In qualsiasi officina autorizzata io vada, il prezzo della manodopera è di 40 euro/ora circa. Prezzo imposto mi dicono.
Bene, allora mi rivolgo altrove, i prezzi variano, ma meno di 20 euro l'ora non trovo nessuno disposto a riparare il mio scooter. Perché?
Perché tutti i meccanici sono tra di loro consorziati (inconsapevolmente, magari) e sanno bene che nessun loro collega si svenderebbe. Se ti svendi, abbassi il prezzo del tuo lavoro e quindi ti ritrovi poi a fare la fame.
La stessa cosa succede con qualsiasi categoria professionale!
Provate Voi stessi ad offrire un decimo o solo un quinto del compenso standard ad un tecnico professionista e l'unica risposta che otterrete è un cortese "provi altrove".
Perché allora per l'IT che, come ripeto sempre, è fatto di "risolutori di problemi", ai tecnici specializzati che spesso uniscono alle notevoli competenze tecniche capacità interpersonali e di marketing non indifferenti per il raggiungimento degli obiettivi di Business si offre un compenso irrisorio (rispetto al compenso che la ditta riceve) ?
La risposta è semplice: perché le persone IT sono divise e si svendono e per uno che rifiuta vi sono altri 10 che accettano condizioni da fame.

Qui a Roma le ditte IT sono concentrate nella zona Eur. Diciamo che impiegano 40.000 precari. Che cosa succederebbe se 20.000 di loro rifiutassero il solito stipendio?
Se fosse impossibile per le ditte trovare qualcuno che lavori per loro alle condizioni di "Schiavi Moderni" ?
Utopia, certo, direte voi. Difficile, quasi impossibile dico io.
Però pensate bene alle conseguenze di un'azione cosi coordinata.

20.000 persone in meno significa per le aziende progetti falliti, penali da pagare, interessi con le banche, fornitori da saldare. Insomma, si mette una ditta con le spalle al muro, esattamente come ora vivono i precari dell'IT.

A quanto è venduto un programmatore presso il cliente lo sappiamo tutti molto bene. Cosi come sappiamo che solo una miseria, sotto il minimo per vivere, arriva nelle tasche del precario...
È tutto legale, certo, non lo discuto, ma se è la legge del mercato, forse questo mercato si può cambiare.

La mia presunzione è che qualcosa si possa fare, ma occorre crederci ed essere veramente in tanti a crederci. Il numero è forza contrattuale, finché si è separati si è nulla, come un singolo spaghetto, fragile e facile da spezzare, ma se prendiamo un pacco da un Kg allora le cose cambiano, eccome se cambiano.

La mia "pazza" idea ha anche un altro risvolto. Crescendo il costo della merce sul mercato, crescerà anche l'esigenza sulla qualità della stessa. Insomma, a quel punto io ditta dovendo pagare qualcuno lo scelgo davvero tra i più bravi, visto che i più economici saranno spariti.

La conoscenza si paga, ecco lo slogan che un consorzio IT dovrebbe avere.

Se è chiaro che il meccanico si fa pagare e bene per il proprio lavoro, tanto da evitare di svendersi al primo che sventola uno pseudo contratto, cosi il bravo informatico DEVE evitare di accettare compensi ridicoli. Se questo si facesse, ripeto, neanche in tutta Roma, basterebbe per le ditte dell'EUR, sono sicuro che sarebbe ripetuto a Milano, a Torino, a Genova e cosi via.

Se il lavoro a progetto è quanto di meglio offrono, allora fissate un compenso più che adeguato per la Vostra vita.

Esiste una sola vita, come esiste un solo progetto importante: Voi stessi.

Giuseppe Cubasia
http://cubasia.mioblog.net/"

venerdì 4 aprile 2008

I cavi di una super Internet usati per stendere i panni

"Possiede la connessione Internet più veloce del mondo ma non usa il computer. Si chiama Sigbritt Lothberg, ha 76 anni e usa quei cavi che attraversano il suo giardino soltanto per stendere i panni.
La donna in questione è mamma di un imprenditore e tecnologo, uno degli esperti più quotati dell'intera Svezia, e per questo si è ritrovata a convivere con una rete sperimentale a fibra ottica che consente di navigare ad una velocità di 40 Gigabytes al secondo, sufficiente a scaricare un intero Dvd in appena due secondi o vedere 1500 canali televisivi in alta definizione.
La rete, a basso prezzo e di grande capacità anche sulle lunghe distanze, utilizzerebbe una nuova tecnologia di modulazione in grado di trasferire senza intermediazione, ossia direttamente, dati tra due router che distano tra loro anche 2mila chilometri. Ma alla signora Sigbritt di tutto questo non importa proprio nulla. Lei è felice così: "Uso molto la connessione, ma per asciugare la biancheria. I cavi sono lunghi e si scaldano molto"."

(fonte http://notizie.tiscali.it/stranomavero)

mercoledì 2 aprile 2008

A te...

A te che sei
Semplicemente sei
A te che sei la mia migliore amica
Ed la mia amica migliore
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti stringendoti un pò
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura

A te

dedico queste righe e questo post

perchè sei nel mio cuore
e ti voglio bene
e mi manchi
e ora sei lontana
e ti voglio ancora più bene.

Vivendo in un altro modo per essere all'altezza di un altro giorno.
Vivendo in un altro modo per essere all'altezza di ogni singolo giorno.

Como siempre...dicho hecho!

 
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